Il nuovo benessere in casa? È naturale!
Non solo sulle strade delle maggiori città e sui social media, il dibattito sul clima sta cambiando le nostre scelte anche in casa. Ecco come.
Più attenzione agli sprechi, meno plastica, tanto attivismo. Secondo una ricerca condotta dagli istituti mUp Research-Norstat nel corso del 2019 nelle abitudini degli italiani ha cominciato a lasciare il segno una più sentita responsabilità ambientale, in grado di unire generazioni apparentemente molto diverse in un unico scopo. Se oltre il 59% dei giovani tra i 18 e 24 anni si è informato attivamente sulle questioni climatiche e ha sensibilizzato coetanei e conoscenti, negli adulti l’approccio ecologista si è concretizzato nelle scelte quotidiane più concrete: dalla spesa di alimenti biologici a una più accurata raccolta differenziata.
E questo è solo l’inizio. Si tratta di una tendenza destinata a lasciare sempre più il segno nel futuro, anche nei settori dell’edilizia e dell’interior design.
Investimenti per il futuro, della casa e dell’ambiente
Tra gli italiani che nel corso del 2019 hanno effettuato manutenzioni e ristrutturazioni in casa, il 60% ha dichiarato che preferirebbe adottare soluzioni eco-sostenibili, come emerge dal rapporto “Osservatorio Casa” di Leroy Merlin. Certo, si tratta ancora di una valutazione potenziale: molti ammettono che, concretamente, non saprebbero come realizzare progetti del genere. Eppure il dato suggerisce che si sta diffondendo una nuova idea di benessere abitativo: non più percepito come bisogno individuale, esclusivo, circoscritto alle quattro pareti, ma come necessità in grado di considerare il contesto più ampio in termini di sostenibilità ambientale e paesaggistica.
Questa spinta da parte dei consumatori italiani si manifesta in uno dei settori produttivi ad oggi maggiormente inquinanti. L’edilizia, da sola, produce il 39% delle emissioni di CO2 rilasciate nell’atmosfera, come calcolato nel Global Status Report 2017 . Non a caso da due decenni a
questa parte architetti, ingegneri e designer stanno mettendo a punto soluzioni alternative: non solo eco-sostenibili ma soprattutto in grado anche di creare un rapporto tra paesaggio e natura più equilibrato e virtuoso. Tra colture idroponiche e boschi verticali l’architettura d’avanguardia integra la vegetazione negli edifici e negli spazi pubblici; l’interior design la porta letteralmente dentro abitazioni private e uffici.
La natura entra in casa
Nelle città moderne gli spazi verdi sono spesso limitati in aree confinate, lontani da raggiungere o comunque difficili da vivere. A peggiorare la situazione uno stile di vita frenetico e prevalentemente sedentario, in cui circa il 90% del tempo viene trascorso all’interno di quattro mura, che siano in casa, a scuola o in ufficio. Recenti studi sociologici dimostrano che gli effetti di questo lifestyle contemporaneo si manifestano in un generale malessere psico-fisico. Tra le sue cause più diffuse? Un profondo senso di disconnessione con la natura.
In risposta a questo, l’abitazione privata sta diventando sempre di più il luogo in cui potersi rilassare e tentare di ristabilire quel contatto perduto con il mondo naturale. Non per nulla, stando alle tendenze di interior design degli ultimi anni, si fa spazio una rinnovata attenzione alla luce, alla presenza di piante e materiali riciclati, eco-sostenibili e naturali.
Il benessere sostenibile che fa design
Le piante in casa sono veri e propri elementi di design, ma non solo. La funzionalità del cosiddetto urban jungle va ben oltre come ha dimostrato la NASA nel 1989 . La vegetazione indoor migliora drasticamente la qualità dell’aria: ne diminuisce la concentrazione di CO2, rilascia ossigeno e assorbe sostanze volatili inquinanti o potenzialmente cancerogene. Certe specie di piante, in più, hanno effetti positivi sull’umore con visibili miglioramenti nel ritmo sonno-veglia e nella diminuzione dello stress. In poche parole? Più piante, più salute.
La natura si fa spazio anche nel mobilio vero e proprio, tra tessuti e materiali. E anche in questo caso non si tratta soltanto di una scelta estetica: nel mercato inglese, ad esempio, un consumatore su due afferma di sentirsi più felice se circondato di texture naturali. Juta, vimini, seta e legno grezzo – a differenza dei composti plastici – risultano piacevoli alla vista e al tatto e vengono percepiti come materiali confortevoli, salutari e durevoli in grado di trasmettere un benessere sensoriale all’individuo.
Un altro elemento di tendenza è la luce. Sempre più le strutture degli edifici e l’arredo vengono studiati in favore di un’esposizione ottimale al sole, con due benefici di lungo termine: un utilizzo più efficiente dell’energia elettrica e un massimo rispetto ai naturali ritmi circadiani dell’individuo. La scelta degli infissi in casa a questo proposito diventa determinante; non a caso le aziende di produzione specializzata stanno perfezionando sempre più modelli dalle intelaiature minimaliste, cioè finestre che mantengono performance ottimali di isolamento termico e acustico ma che lasciano pieno spazio alla luce naturale.
Per ricreare una nuova connessione tra interno ed esterno. Per un benessere, finalmente, davvero a 360°.
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